25 Set Una guida al design universale per una città inclusiva
Una guida al design universale per una città inclusiva
L’American Society of Landscape Architects, associazione di architetti del paesaggio degli Stati Uniti fondata nel 1899, ha pubblicato una guida per il design universale volta a creare città e servizi pubblici inclusivi. La mission di Asla è infatti la pianificazione, la progettazione e la gestione di ambienti sani, equi, sicuri e resistenti per tutti, perchè nonostante da anni si siano delineati gli standard per le nuove costruzioni, molte persone diversamente abili fanno fatica a muoversi in città e a partecipare alla vita pubblica.
Una città inclusiva
Immaginando un futuro con una popolazione molto anziana o con persone che nel corso della vita possono andare incontro a una qualsiasi forma di disabilità, è bene pensare a una città a misura di tutti, indipendentemente dalle abilità e dall’età. I diversi progetti devono avere come obiettivo una migliore qualità della vita e uno stile sostenibile, oltre alla riduzione del traffico e a una mobilità per tutti più comoda.
Punti fondamentali
Ogni singolo spazio progettato deve essere: accessibile a tutti e non pensato per persone con disabilità specifica; confortevole per promuovere dei sentimenti di appartenenza; partecipato nel senso che architetti e designer di paesaggi devono ideare in collaborazione con chi usufruirà dello spazio (ad esempio con un disabile per comprendere tutte le difficoltà di muoversi in uno spazio); ecologico perchè la natura e il verde favoriscono il benessere delle persone; leggibile e multisensoriale per essere facilmente comprensibili a tutti e favorire l’arricchimento personale; prevedibile e percorribile in modo che ognuno possa muoversi facilmente e in sicurezza.
La guida al design universale
Nella guida si fa riferimento ad esempio a pavimenti tattili ad alto contrasto e segnali acustici di attraversamento soprattutto per disabili, non vedenti o udenti; strade illuminate e luoghi in cui sedersi in totale sicurezza anche per chiacchierare senza intralciare il traffico di auto e bici; panchine a forma di U per consentire una migliore socializzazione, soprattutto a chi è sordomuto che così può utilizzare la lingua dei segni o leggere le labbra stando seduto comodamente. I parchi gioco o i giardini devono essere facilmente raggiungibili e non avere barriere architettoniche. In queste aeree dovrebbero esserci servizi igienici di facile accesso e spazi sia chiusi che aperti per ogni tipo di esigenza (relax per gli anziani, luoghi più sicuri per coloro che soffrono di autismo). I parchi gioco, inoltre, devono consentire a tutti i bambini, con diverse abilità motorie, di poter giocare e fare percorsi sensoriali inclusivi.