Un programma strategico per avvicinare Roma alle altre capitali del mondo

Piano strategico per Roma

Un programma strategico per avvicinare Roma alle altre capitali del mondo

Un programma strategico per avvicinare Roma alle altre capitali del mondo

 

«Individuare la strada da intraprendere per una città, quella di Roma, che guardi al futuro, e che grazie a un programma strategico, in concertazione con Comune, Regione e Stato e con le sinergie economiche e normative, consenta di operare con le giuste risorse e in tempi certi». A dirlo è l’architetto Renato Guidi, amministratore unico di Bioedil Progetti, che è intervenuto nel live webinar Roma Metropoli Universale”.

Un appuntamento, organizzato da Laboratorio Permanente per Roma, Camera di Commercio di Roma e Aspesi Roma, che aveva appunto l’obiettivo di riflettere su una nuova visione e sulle grandi potenzialità della capitale, per avvicinare la città eterna alle altre grandi metropoli del mondo.

Lo studio e l’evento

Guidi e un team di architetti e urbanisti, per il Laboratorio Permanente per Roma promosso da Aspesi Roma, hanno portato avanti per due anni un lavoro di raccolta e analisi di alcuni dati sulla capitale, individuando criticità, elaborando progetti e ricerche con l’intento di dare un contributo all’attivazione di un confronto per favorire l’uscita della città dall’immobilismo che la imprigiona.

Proprio questo studio approfondito sul territorio avvolto da un degrado dilagante è stato presentato al live webinar, a cui hanno partecipato anche il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti, l’avvocato Beniamino Caravita, Maurizio Gasparri (Osservatorio Parlamentare per Roma), Umberto Marroni (consigliere per le aree metropolitane del Ministero per gli affari regionali e le autonomie), Roberto Morassut (Osservatorio Parlamentare per Roma), Luca Montuori (assessore all’Urbanistica Roma Capitale) e Federico Filippo Oriana (presidente nazionale Aspesi).

«Siamo pervasi da una grande voglia di fare e fare bene – ha spiegato Guidi – e siamo convinti della necessità di un “Programma Strategico”, per innescare un cambiamento che consenta alla nostra città, di riacquistare il ruolo di Capitale».

Partendo dall’individuazione di «criticità della città e del suo territorio – ha sottolineato l’amministratore unico di Bioedil –, sono state messe a fuoco possibili soluzioni della complessa situazione urbana, sociale ed economica, che caratterizza la città di Roma da più di 20 anni».

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L’analisi

Renato Guidi, mostrando i dati e paragonando Roma a città come Londra e Milano, ha evidenziato come «la capitale sia in difficoltà, incapace di crescere e di mettersi alla pari con le altre città europee. Le carenze si riscontrano nel tessuto urbano che risulta molto vasto, eterogeneo e distribuito sul territorio in maniera discontinua, nel tessuto edificato ricco di emergenze edilizie, ma allo stesso tempo con luoghi ed edifici in degrado e spesso abbandonati, il tutto con una densità abitativa troppo bassa».

Una difficoltà di gestione a livello organizzativo, economico e manutentivo con l’aggravante di uno spostamento di massa verso le periferie, mettendo in evidenza un trasporto pubblico insufficiente: «Ciò conduce all’utilizzo obbligato di mezzi privati, che si riversano nelle strade interne paralizzando la mobilità su gomma di tutta la città».

Nel suo intervento Guidi ha sottolineato come anche il sistema di gestione dei rifiuti sia inefficiente e contribuisca a incrementare il degrado; e poi come il sistema amministrativo presenti delle grosse criticità di organizzazione.

Il programma strategico

Il lavoro su “Roma” prevede due fasi: la prima prioritaria e immediata, la seconda strutturante e a lungo termine. «Nella prima si propone di ristabilire gli equilibri delle diverse parti di città con operazioni mirate alla risoluzione di quattro punti con le maggiori criticità, senza i quali nessun programma si potrebbe attivare, ovvero: riorganizzazione dell’assetto amministrativo, rigenerazione urbana e sociale, rimodulazione dei trasporti e gestione dei rifiuti».

Il punto di partenza di questa fase è proprio la riorganizzazione amministrativa con la suddivisione di Roma in cinque grandi accorpamenti a gestione autonoma ma controllate dal Comune e con un comitato tecnico: “Centro storico e Urbano” per il nucleo storico della città, a nord area “Naturale – Produttiva”, verso est i municipi a vocazione “Agricola – Tecnologica”, a sud quelli dell’area “Direzionale – Naturale” e infine a ovest i municipi a vocazione “Agricola – Servizi”.

Il logo

È stato pensato anche un logo per rappresentare l’immagine della città: «Un “fiore” che Roma dovrà mettere al suo abito più bello – ha proseguito Guidi –. Questo è il primo passo per poter operare sugli altri punti individuati nella prima fase, che vi ricordo essere: la rigenerazione urbana e sociale con le potenziali valorizzazioni degli immobili, aree, strade, parchi abbandonati e fatiscenti (opere pubbliche e private con una semplificazione delle procedure e incentivi economici, ndr); la rimodulazione dei trasporti partendo dalle ferrovie, metropolitane, tramvie e arrivando alle attività sharing e la gestione dei rifiuti che necessita di un vero piano di valorizzazione, che contempli un economia circolare».

La Fase 2 è quella più strutturante e che avrà anche costi elevati per cui sarà necessario ricorrere a metodi di finanziamento misti come Partenariato Pubblico Privato (PPP), Project Financing, Reinventing Cities, rigenerazione tramite manifestazioni o eventi mondiali, particolari finanziamenti annuali da parte dello Stato Italiano per riconoscere il ruolo di Capitale d’Italia, l’attivazione di alcune procedure di privatizzazione per alcuni segmenti dei servizi o delle manutenzioni pubbliche; o ancora finanziamenti europei e per le attività minori sponsorizzazioni».

È stato stilato anche un elenco di progetti pubblici e privati fondamentali per la città e per la ripresa economica, in cui sono stati inseriti sia progetti previsti dalle passate amministrazioni, rimasti per ora incompiuti, sia progetti che risultano indispensabili in base allo studio effettuato.

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