30 Nov Le opere architettoniche di Le Corbusier incluse nella lista dei Patrimoni dell’Umanità
Le opere architettoniche di Le Corbusier incluse nella lista dei Patrimoni dell’Umanità
Pioniere dell’uso del calcestruzzo armato nell’architettura e uno dei padri dell’urbanistica contemporanea, Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Èdouard Jeanneret-Gris, è stato uno dei più grandi architetti, urbanisti, pittori e designer. Svizzero naturalizzato francese, nato nel 1887, viene ricordato come una delle figure più influenti e importanti della storia dell’architettura e considerato uno dei maestri del movimento moderno insieme a Ludwig Mies van der Rohe, Alvar Aalto e Frank Lloyd Wright. Tutto il suo lavoro si è basato su un concetto unico: “l’architettura è l’attività che produce popoli felici”.
Lo pseudonimo con cui è conosciuto, Le Corbusier, è stato coniato per firmare articoli di architettura su una rivista, così Jeanneret prese spunto dal nome di un trisavolo materno “Le Corbesier”, ma la “e” venne mutata in “u”. L’abbreviazione che ogni tanto usava “Le Corbu” per un gioco di parole (in francese corvo si dice corbeau) comportò che l’architetto prese l’abitudine a firmare alcuni suoi lavori abbozzando la sagoma di un corvo stilizzato.
Tra il 2016 e il 2017 ben diciassette sue opere sono state inserite nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Fanno parte dell’Unesco quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. I suoi edifici sono stati considerati come «una testimonianza dell’invenzione di un nuovo linguaggio architettonico che segna una rottura con il passato».
Diciassette opere che l’architetto franco svizzero ha realizzato in cinquant’anni di lavori in giro per il mondo, e che rappresentano appunto la sua capacità di progettare e costruire rispondendo alle esigenze di un mondo moderno.
La formazione
Seguendo le orme del padre, smaltatore di quadranti d’orologio, il giovane Charles-Édouard viene formato per ornare con smalti colorati delle casse d’orologio. Dotato di grande ingegno e spinto anche dal suo insegnate Charles L’Eplattenier, si avvicina all’arte in generale, all’arredamento e all’architettura. Un percorso da cui il giovane Jeanneret non tornerà mai indietro: il suo primo lavoro è infatti una villa scatolare.
Si forma girando l’Europa, entrando a contatto con la cultura e le città più orientali, e gli viene proposto di lavorare in uno studio a Vienna. Ma Édouard vuole andare a Parigi e rifiuta. Nella capitale francese si ritrova nello studio dei fratelli Perret, tra i primi a usare il cemento armato in architettura. Qui impara una nuova concezione di costruire.
Le Corbusier ha una sua filosofia progettuale, per lui gli edifici sono concepiti come strumenti di abitazioni da realizzare secondo forme geometriche piuttosto elementari, sfruttando il calcestruzzo armato. Lui boccia gli elementi decorativi preferendo l’aspetto funzionale della struttura. La sua concezione di spazio architettonico si basa sull’impiego di pilotis (pilastrini su cui sollevare l’abitazione), tetti-giardino (al posto delle obsolete falde pendenti), piante e facciate libere e finestre a nastro (l’elevazione verticale dell’edificio in cemento armato permette di organizzare tutto in maniera libera e fluida).
Le opere
Nell’arco della sua vita Le Corbusier realizza tantissime opere che possono essere racchiuse in alcune macroaree: quelle dell’inizio (1910-1919); degli anni del Purismo (1929-1929); i lavori degli anni 1939-1942; l’estetica del beton brut (1948-1959); e poi le opere degli ultimi anni (1958-1965). A luglio 2016 durante una riunione del comitato del Patrimonio dell’Umanità, diciassette opere dell’architetto vengono incluse nella lista dei siti considerati di particolare importanza da un punto di vista culturale e naturale.
Di queste dieci sono in Francia, due in Svizzera, e le altre in Belgio, Germania, Argentina, India e Giappone. Ne abbiamo selezionata una per nazione, per mettere in risalto il lavoro di Le Corbusier in relazione al paese a cui è stata destinata l’opera.
Villa Le Lac Petite – Lago Léman, Corseauz (Svizzera, 1923)
Questa casa è stata realizzata da Le Corbusier per i suoi genitori. Una villa sul lago di Ginevra che viene definita una “poesia”. Rappresenta una sorta di monumento umanista e contiene tre dei cinque punti fondamentali della sua architettura: tetto-giardino, pianta libera e lunga finestra. È un’abitazione essenziale e funzionale.
Maison Guiette – Anversa (Belgio, 1926)
Conosciuta anche con il nome di Les Peupliers, è una casa situata ad Anversa. Uno studio e un’abitazione di Renè Guitte, pittore e critico d’arte. Si tratta di un primo esempio di stile internazionale, legato al modernismo. Questo progetto rappresenta in pieno la doppia idea di Le Corbusier: la casa modello e la casa modulare.
Quartiere Weissenhof – Stoccarda (Germania, 1927)
Il quartiere Weissenhof si trova a Stoccarda in Germania. Si tratta di un comprensorio di ventuno edifici (sessanta abitazioni) di cui ne sopravvivono attualmente undici e sono stati progettati da sedici architetti. È considerata una sorta di “vetrina” internazionale, per mostrare le innovazioni architettoniche e sociali del Movimento moderno.
Maison du Docteur Curutchet – La Plata (Argentina, 1949)
La Curutchet House viene commissionata dal medico chirurgo da cui la casa prende il nome. È composta da quattro livelli e un cortile, ha un piccolo studio medico al pian terreno e si trova nel Paseo del Bosque. Oggi ospita l’associazione professionale di architetti di Buenos Aires, il Colegio de Arquitectos ed è aperta al pubblico per le visite.
La città di Chandigarh – Stato di Punjab (India, 1952)
Un piano urbanistico degli anni ’50 realizzato da Le Corbusier pensando all’indipendenza appena ottenuta dall’India rispetto all’impero britannico. La città è diventata la capitale dello stato di Punjab, a Le Corbusier venne affidato l’incarico di realizzare una città che diventasse simbolo della libertà ritrovata dell’India. L’architetto ha realizzato il monumento “La Mano”, la pianificazione urbana, il palazzo della Corte Suprema (High Court); il suo staff invece ha lavorato al progetto dell’università e del museo d’arte.
Museo nazionale d’arte occidentale – Tokyo (Giappone, 1954)
Il Museo nazionale d’arte occidentale è un museo di Tokyo, situato nel distretto museale del parco di Ueno. Si tratta dell’unico museo nazionale interamente dedicato all’arte occidentale in un paese non occidentale.
Cappella di Notre Dame du Haut – Ronchamp (Francia, 1955)
Questo sito di pellegrinaggio dedicato alla Vergine Maria è famoso per la cappella progettata da Le Corbusier, ma ha anche un campanile, un monastero e un centro visitatori. Ma solo la cappella è Patrimonio dell’Unesco. La prima cappella costruita nel Medioevo è andata distrutta da un incendio nel 1913; la ristrutturazione venne a sua volta danneggiata gravemente duranti i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Le Corbusier ha creato un luogo di silenzio e preghiera, pace e gioia interiore, e in questo progetto si rifà al Partenone di Atene e alle basiliche visitate a Roma. La struttura ha una navata irregolare, una copertura a forma di vela rovesciata e pareti verticali inclinate.
Le altre opere Patrimonio dell’Unesco:
Immeuble Clarté, condominio – Ginevra (Svizzera, 1928)
Maisons La Roche e Jeanneret – Parigi (Francia, 1923)
Citè Frugés, Quartiers Modernes – Pessac (Francia, 1924)
Villa Savoye – Poissy (Francia, 1928)
L’abitazione di Le Corbusier alla Porte Molitor – Parigi (Francia, 1931)
La città radiosa – Marsiglia (Francia, 1945)
Fabbrica Claude et Duval – Saint-Dié des Vosges (Francia, 1948)
Il capanno di Le Corbusier – Cap-Martin (Francia, 1951)
Convento di Santa Maria de La Tourette – Éveux (Francia, 1953)
Maison de la Culture et de la jeunesse – Firminy (Francia, 1965)