13 Dic La seconda vita del porto Nordhavn di Copenaghen
La seconda vita del porto Nordhavn di Copenaghen
Un quartiere vecchio e periferico comincia una nuova vita. Succede a Copenaghen, a quattro chilometri dal centro, dove l’area del porto di Nordhavn – un tempo interamente dedicata al trasporto navale e all’industria – è sottoposta a lungo e progressivo recupero per creare un quartiere nuovo e pieno di vita.
“The sustainable city of the future” è uno dei più grandi progetti di sviluppo urbano della Scandinavia, promosso dalla CPH City & Port Development, importante società danese. L’ex porto resterà di fatto riconoscibile, gli edifici non saranno demoliti ma verranno ristrutturati e ospiteranno case, uffici, scuole e centri culturali e attività commerciali.
Il progetto e i primi lavori
Attraverso un concorso del 2008 sono stati selezionati tre progetti di riconversione del porto di Nordhavn, il primo da cui si è partiti nel 2011 è stato quello presentato dagli studi Cobe, Sleth, Rambøll e Polyform e oggi mostra i primi risultati.
Un silo, ad esempio, che era un deposito di grano è stato convertito in condominio di lusso, con al piano terra una galleria d’arte e all’ultimo piano un ristorante. Il concetto è stato quello di realizzare qualcosa di nuovo partendo però da ciò che già esisteva, mantenendo intatta la storia del porto, ma modificando la destinazione d’uso degli immobili preesistenti.
È stato creato anche un nuovo quartiere generale delle Nazioni Unite, una scuola internazionale ricoperta di pannelli fotovoltaici colorati. Altri silo sono stati trasformati in case o uffici, mentre un grosso edificio è diventato un parcheggio multipiano con verde verticale e un parco giochi sul tetto. Inoltre la zona in cui i danesi passano ora il tempo libero è uno spazio pubblico destinato a pedoni e biciclette realizzato in legno di quercia.
Il nuovo aspetto del porto
Il progetto ha, quindi, già cominciato a modificare l’aspetto del vecchio porto, ma ci vorranno ancora dei decenni prima di vedere terminato tutto il lavoro. Sarà una trasformazione lenta, ma proficua che darà alla capitale della Danimarca un nuovo distretto.
Sorgeranno undici isole-quartiere, ognuna autonoma in tutti i servizi, tutte green ed ecosostenibili, collegate tra loro anche grazie a un sistema di canali navigabili. Gireranno meno automobili e si utilizzeranno più metro e bici. La coltivazione di particolari alghe permetterà anche di assorbire e smaltire CO2.
Copenaghen sarà la città del futuro, ma intanto si prende il titolo di capitale europea del design, e resta una delle mete più ambite per lo studio dell’architettura moderna e sostenibile.