29 Apr Edilizia, ripartono i cantieri: tutte le regole da adottare
Edilizia, ripartono i cantieri: tutte le regole da adottare
Il mondo dell’edilizia riparte. Dal prossimo 4 maggio i cantieri edili potranno riaprire secondo quanto indicato dal Dpcm del 26 aprile 2020, ma si dovranno adottare tutti i protocolli di sicurezza per contenere il contagio da Covid-19. Dal 27 aprile sono attivi solo i cantieri che riguardano dissesto, scuola, carceri ed edilizia residenziale pubblica, tutti gli altri riapriranno i battenti la prima settimana di maggio.
Le regole principali nel settore dell’edilizia
I datori di lavoro dovranno adottare delle regole all’interno dei cantieri per poter lavorare in sicurezza: prima di tutto il controllo della temperatura corporea, poi la distanza di almeno un metro tra operai e infine le protezioni individuali (mascherine, guanti, occhiali, tute e cuffie) e dispenser per potersi disinfettare le mani con frequenza. Chi accuserà sintomi influenzali deve avvisare immediatamente il datore di lavoro, mentre chi negli ultimi 14 giorni ha avuto contatti con soggetti positivi al Coronavirus non potrà accedere al cantiere.
Andranno anche riviste le modalità di accesso dei fornitori esterni (es. l’autista di un camion per il trasporto non deve scendere dal mezzo se non necessario, e per le operazioni di carico e scarico va mantenuta la distanza di un metro) e la gestione degli spazi comuni come mense e spogliatoi, che andranno sanificati periodicamente e bisognerà garantire anche una sosta non prolungata nel tempo.
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La situazione nel Lazio e in Italia
Tutto il comparto ha dovuto sospendere i cantieri in corso, una sosta che ha portato a uno slittamento di tutti i lavori e a una forte perdita della produttività, con il ricorso alla cassa integrazione. Del lockdown ne gioveranno in parte solo gli interventi su strade e autostrade, che vista la mole di traffico in meno potranno riprendere effettuando turni di giorno, con minor costi e un risparmio di tempo.
A fare il punto sulla situazione dei cantieri, che vanno incontri a oneri non previsti e a tempi di lavorazione più lunghi, è il presidente Acer (Associazione dei Costruttori Edili di Roma e Provincia) Nicolò Rebecchini, che in una intervista realizzata dall’Ansa e diffusa dal Sole 24Ore spiega: «Nel Lazio con il lockdown abbiamo perso circa 3 miliardi di euro di produzione, a livello nazionale parliamo di 26-27 miliardi di euro, numeri immensi. Le costruzioni sono un sistema trainante nel paese che fa da traino a tutto il sistema industriale».
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