20 Feb Bilbao, la città rigenerata dal Guggenheim Museum
Bilbao, la città rigenerata dal Guggenheim Museum
Il Guggenheim Museum di Bilbao ospita “Architecture Effects” (fino al 28 aprile), una mostra di architettura, arte e narrazione nel contesto del 21° secolo. Si parte da una domanda: cosa rende l’architettura più di una semplice costruzione?
Una domanda che sembra calzare a pennello per un museo che ha reso unica una città. Il Guggenheim Museum, che ha compiuto da poco vent’anni (è stato inaugurato nel 1997), ha regalato infatti la notorietà a Bilbao. Una cittadina portuale nel nord della Spagna, circondata da montagna verdi, che accoglie il famoso museo progettato dall’architetto canadese Frank Gehry.
Il Guggenheim ha rinnovato un’intera città
È stata proprio la realizzazione del Guggenheim ad avviare nella cittadina un processo di rinnovamento che ha portato Bilbao alla ribalta del mondo intero. Con gli anni è diventata una città moderna, tra le mete turistiche preferite per la cultura e si è lasciata alle spalle il suo passato industriale. Il museo è stato realizzato su un ex molo del porto sulle rive della Ría de Bilbao, recuperando e riqualificando quella parte della città, ma dando anche l’avvio a una rigenerazione urbana generale.
L’architetto canadese ha scelto questo posto per un progetto ex novo, rifiutando la ristrutturazione di un magazzino proposto all’inizio come sede del museo. Questa zona di Bilbao avrebbe dato al suo edificio qualcosa di unico: sarebbe stato visibile da tre punti strategici della città.
Il grande progetto dell’architetto Frank Gehry
Il Guggenheim nel corso degli anni ha ospitato più di 160 mostre di arte moderna e contemporanea, ma è proprio la sua struttura ad attirare grande attenzione. Progettato da Frank Gehry, l’edificio è un incredibile esempio della più innovativa architettura del XX secolo. Ha vinto due premi: nel ’98 quello internazionale Puente de Alcantara, e nel 2000 il riconoscimento per il museo europeo dell’anno.
Un design innovativo, una forma nuova con un rivestimento in titanio e realizzato utilizzando software avanzati di progettazione e calcolo. La struttura è considerata uno dei capolavori del decostruttivismo, simbolo quindi dell’architettura contemporanea. Appare quasi come una scultura con forme curvilinee e ritorte realizzata in titanio, vetro e pietra calcarea.
L’edificio visto dal fiume sembra quasi una nave, con una copertura che richiama alla mente le squame dei pesci, dove ogni singolo pezzo ha il suo posto e solo quello come in un puzzle perfetto. Se invece si osserva il museo dall’alto sembra un fiore. La struttura è visibile anche dal viale che dal centro città porta verso il molo.
La struttura interna del museo di Bilbao
Il museo non ha una superficie piana, ha invece volumi complessi e interconnessi tra loro in modo spettacolare. Frank Gehry ha sfruttato il ponte che esisteva prima della costruzione del museo, adattando la struttura. E poi anche il fiume Nerviòn e il laghetto artificiale su cui sorge il museo, regalando giochi di acqua e luce soprattutto di notte.
L’interno del museo si compone di tre piani, con un hall a forma di fiore da cui si accede alle stanze a forma di petalo e a quelle rettangolari. C’è anche un sistema di passerelle e ascensori in vetro con ben 19 gallerie collegate. Un’ampia sala con una grande colonna che dà idea di leggerezza. La luce penetra da finestre poste su blocchi irregolari e da lucerna e regala un’atmosfera davvero sensazionale.
Questo di Bilbao è uno dei tre musei che appartengono alla Fondazione Solomon Guggenheim, gli altri due sono Venezia e New York, un quarto si sta completando ad Abu Dhabi. L’apertura, in ritardo sui tempi previsti, potrebbe essere a ridosso dell’Expo 2020 a Dubai.