Il moderno classicismo di via Quasimodo
Il moderno classicismo di via Quasimodo
Razionalismo e contemporaneità. Sono queste le linee guida dell’intervento di Bioedil Progetti in Via Salvatore Quasimodo, situato nell’affascinante quartiere dell’Eur.
La compresenza di soluzioni architettoniche moderne ma rispettose del contesto urbano circostante e l’uso diffuso di tecnologie costruttive ed impiantistiche di ultima generazione, conferiscono al nuovo edificio di via Quasimodo il corretto equilibrio e le caratteristiche indispensabili per completare e riqualificare correttamente lo “spazio” urbano nel quale si inserisce, restituendo al quartiere funzioni e servizi di uso pubblico di alto livello qualitativo.
Scheda tecnica
Importo lavori
8.400.000,00 Euro
Data progetto
2014
Stato
Realizzato
Incarico
Progettazione architettonica definitiva ed esecutiva
Committente
Iab S.p.a.
Gestioni e Sviluppo Iniziative Immobiliari Srl (ora Quasimodo Next House Srl)
Destinazione
Residenziale
Bioedil fra tradizione e contemporaneità
L’intervento di Bioedil Progetti in Via Salvatore Quasimodo intreccia la tradizione classico-razionalista del quartiere Eur a elementi contemporanei e innovativi: il nuovo edificio di via Quasimodo rappresenta uno dei primi tentativi di interpretare e concretizzare la filosofia della “rigenerazione urbana” nel territorio della città.
Il vuoto urbano posto tra via Quasimodo ed il centro sportivo della Ferratella, storicamente destinato a funzioni direzionali, attendeva infatti da anni un’adeguata opera di recupero e completamento del tessuto del quartiere finalizzata al contempo, alla riqualificazione del bordo urbano della via stessa ed alla rifunzionalizzazione del percorso che la collega con via dell’Oceano Atlantico.
Il progetto prevede, all’interno di un‘architettura dalle linee moderne e dalle caratteristiche energetiche all’avanguardia, la realizzazione di cinquanta appartamenti, dei quali sei destinati alla locazione a canone calmierato e la contestuale creazione di uno spazio di verde attrezzato da mettere a disposizione del quartiere, posto a filtro tra il nuovo complesso e la strada.
Il complesso monumentale dell’Eur nasce alla fine degli anni Trenta per volere di Benito Mussolini
L’edificio, articolato su cinque livelli fuori terra, presenta una pianta di forma rettangolare ed è volumetricamente diviso in due blocchi funzionali, ciascuno servito da un corpo scala – ascensore che ne garantisce l’indipendenza dal punto di vista della fruizione e distribuzione. In comune ad entrambi i corpi scala, l’unico piano interrato destinato agli spazi di parcheggio delle residenze.
Per distinguere immediatamente i due volumi, Bioedil ha deciso di utilizzare due tipologie differenti di balconi, che appartengono però allo stesso linguaggio architettonico di derivazione razionalista.
L’attacco a terra del volume progettato è caratterizzato da un piano pilotis destinato alle funzioni comuni: svuotando il basamento dell’edificio, viene garantita luce, visibilità e respiro alla composizione e sulla copertura del corpo principale, un sistema di spazi tecnici e pannelli solari di ultima generazione assolvono al fabbisogno energetico delle residenze.
Foto di Federica Guidi
Il principio formale posto alla base della composizione architettonica trae la sua ispirazione dallo studio del contesto urbano consolidato e riconoscibile dell’Eur con il quale comunica attraverso forme razionali, cromie ed uso dei materiali.
La differenziazione formale dei due volumi che compongono l’edificio e le soluzioni di prospetto, caratterizzate da ampi terrazzi protetti in larga parte da contro pareti o frangisole, sono concepiti non soltanto come naturale prosecuzione all’esterno delle unità immobiliari, ma anche come involucro e modulo compositivo delle facciate dell’edificio.
Attraverso un attento studio degli spazi, dei parapetti e dei materiali, Bioedil Progetti ha progettato una doppia facciata, una sorta di seconda “pelle” di colore bianco che, rimarcando l’orizzontalità del prospetto, si pone in analogia con i caratteri connotativi del tessuto edilizio dell’Eur: la proporzione, la misura e l’equilibrio.
L’armoniosa regolarità dell’edificio viene “rotta” dalla copertura di colore marrone, che parte dall’ultimo piano e si trasforma in pensilina di ingresso. Questa scelta altera la preponderanza delle tonalità del bianco e proietta l’edificio verso la contemporaneità.
Il colore che domina l’edificio è il bianco, in sintonia con le cromie dei palazzi circostanti
La copertura marrone si trasforma in pensilina d’ingresso
L’origine storica del razionalismo
“Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono”. Queste parole, sulle colonne della Rassegna Italiana nel dicembre del 1926, sono il manifesto del razionalismo italiano, la corrente artistica nata a Milano che si ispira ai principi del Movimento Moderno: razionalità, coerenza, ordine e misura.
Siamo nel primo dopoguerra e il mondo si trova di fronte a una situazione sociale, economica e architettonica profondamente cambiata che si ripercuote in maniera endemica sulla figura dell’architetto: da semplice costruttore di edifici, inizia ad assolvere il ruolo di ideatore di un nuovo spazio urbano che risponda in maniera più efficace alle esigenze dei cittadini.
La pianificazione urbanistica inizia a prevalere sulla progettazione architettonica e alla crudeltà irrazionale della guerra si risponde con una rigorosa razionalità delle forme.
I principi del Movimento Moderno, che può vantare fra i propri esponenti personalità del calibro di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright, vengono assimilati da un gruppo di architetti milanesi che nel 1928 fondano il MIAR (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale)
Fra gli esponenti più illustri di questo movimento c’è Giuseppe Terragni, che applica tutti i principi nella realizzazione della Casa del Fascio di Como (1932-36), considerato da tutti il capolavoro dell’architettura razionalista italiana. Il corpo di fabbrica è un grande parallelepipedo e la facciata è disegnata secondo le proporzioni della sezione aurea. Le parti vuote si alternano in modo simmetrico alle parti piene in un suggestivo gioco di effetti e trasparenze. Classico e moderno si fondono in un impianto volumetrico razionale, sapiente ed estremamente equilibrato.
La stazione di Santa Maria Novella a Firenze è tra i capolavori del Razionalismo italiano
Le forme geometriche, i colori e i materiali vengono ripresi in altre opere fondamentali come la stazione Santa Maria Novella a Firenze (1933), l’Istituto di Fisica dell’Università “Sapienza di Roma e il Palazzo delle Poste di Piazza Bologna a Roma (1932).
Giuseppe Terragni, Studio del monumento a Roberto Sarfatti sul col d’Echele, 1934, Centro Studi Giuseppe Terragni, Como
Il quartiere Eur ieri e oggi
Il quartiere Eur può sicuramente essere considerato uno dei risultati più emblematici del razionalismo in architettura: sorto a partire dagli anni Trenta, la struttura insediativa, nelle intenzioni del regime, “spostava” la capitale verso il mare e sarebbe dovuta essere la sede dell’Esposizione Universale Romana del 1942. Il progetto originale, a causa del momento storico segnato dall’inizio della guerra, non fu mai portato a termine.
Fra gli architetti firmatari del progetto ci sono Marcello Piacentini, Giorgio Calza Bini, Giuseppe Pagano (già firmatario dell’Istituto di Fisica), Luigi Piccinato, Luigi Vietti ed Ettore Rossi. L’obiettivo comune dei progettisti è coniugare gli elementi dell’urbanistica classica (maestosità, imponenza, geometria) con quelli del Razionalismo italiano (equilibrio, ordine, misura). I materiali più utilizzati sono il marmo bianco e il travertino, gli stessi che dominavano nella Roma Imperiale.
Il risultato che ne deriva è un unicum nel panorama architettonico mondiale che può vantare autentici capolavori fra i quali il Colosseo Quadrato, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, il Palazzo dei Congressi, i Palazzi dell’Inail e dell’Inps. L’Eur diventa così la polarità moderna e innovativa della capitale e gli architetti che si susseguono nei lavori di realizzazione del quartiere, nel rispetto delle peculiarità stilistiche originali, danno vita a un brano di città imponente ma a misura d’uomo.
Monumentalità e innovazione. Sono queste le parole chiave che descrivono l’Eur oggi. La monumentalità è il valore aggiunto del linguaggio architettonico del quartiere, che non ha mai smesso di trasmettere quel senso di grandezza, magnificenza ma di ariosità. La gerarchia degli spazi, l’ordine e l’accentuata simmetria hanno favorito la trasformazione dell’Eur in centro direzionale della capitale. Il quartiere infatti ospita i palazzi simbolo dell’establishment economico italiano (Confindustria, Siae, Eni, Unicredit, Poste Italiane, Inps e Inail) ed è diventato l’headquarter compagnie, aziende straniere e multinazionali. L’Eur è stato scelto anche come sede per Mediterraneum, il nuovo acquario di Roma: cinque mila creature marine di oltre cento specie diverse e spazi commerciali con ristoranti e negozi.
Il progetto originale dell’Eur non fu portato a termine a causa dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale