04 Gen L’architettura nella graphic novel: metropoli e provincia raffigurati nelle strisce
L’architettura nella graphic novel: metropoli e provincia raffigurati nelle strisce
La graphic novel ha conquistato una grande fascia di pubblico soprattutto negli ultimi anni, merito di disegni sempre più belli e ben curati in grado di rappresentare un mondo reale, favoloso ma anche futuristico. E così case di provincia, monumenti, ma anche grattacieli e palazzi di città fanno da sfondo alle storie raccontate nelle strisce e abilmente disegnate, sia a colori che in bianco e nero, da grandi fumettisti, ognuno con la sua tecnica e il suo stile proprio come i migliori progettisti. E così anche l’architettura e l’urbanistica sono entrate a far parte a pieno titolo del mondo del fumetto.
Gli esempi migliori di architettura nella graphic novel
Basta aprire uno dei meravigliosi libri illustrati per rendersi conto di come si compia questa magia. Giacomo Bevilacqua, ad esempio, nel suo “Troppo facile amarti in vacanza” racconta la nostra Italia in un viaggio incredibile di una giovane ragazza e ne rappresenta la bellezza attraverso monumenti e paesaggi incantevoli e a volte invece ne mostra anche gli aspetti più catastrofici dei cambiamenti climatici.
Oppure Miguel Villa nel suo “Padovaland” che racconta la provincia veneta con riferimenti toponomastici e architettonici netti. Tra gli altri autori Manuel Fior ha come suo tratto distintivo la mania per i dettagli architettonici, mentre Leopold Prudon esalta le architetture d’interni. Milano con il suo spazio urbano invece vive nei disegni di Paolo Bacilieri. In tutti questi casi l’architettura è parte attiva del racconto ed esprime anche stati d’animo.
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Comics e architettura: un legame che dura nel tempo
I comics con il loro linguaggio dinamico aiutano da sempre a spiegare e a riflettere sul mondo, e l’arte del disegno è stata utilizzata anche dai grandi architetti per progettare opere, definire spazi ed edifici e portare un messaggio.
Proprio di questo legame così intenso si occupò anche una mostra di alcuni anni fa ad Oslo “Architecture in comic-strip form”, sottolineando proprio come Le Corbusier ma anche il gruppo d’avanguardia inglese Archigram utilizzarono i fumetti per rappresentare il loro lavoro e diedero un contributo innovativo all’architettura.
Non è un caso che anche il mondo orientale con i manga e i cartoni animati abbia sottolineato l’importanza dell’ambientazione e ne abbia esaltato le caratteristiche. Basta citare Batman, Spiderman e Superman per attivare il ricordo con città immaginarie e vere come Gotham City e New York.
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