A Bari la prima edizione di BiARCH, il festival internazionale di architettura

Biarch-Bari

A Bari la prima edizione di BiARCH, il festival internazionale di architettura

A Bari la prima edizione di BiARCH, il festival internazionale di architettura

Bari ospita la prima edizione della biennale di architettura BiARCH (Bari International Archifestival), dal 1 al 20 maggio 2020. Un festival di respiro internazionale, che affronterà temi di architettura e urbanistica affiancati da discipline umanistiche, scientifiche e artistiche. L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza in una riflessione collettiva e interdisciplinare sul rapporto tra architettura e città.

Il tema di BiARCH

Il tema di questa prima edizione di BiARCH sarà “Margini, confini, frontiere”, identificando il margine come cifra distintiva del contemporaneo da affrontare anzitutto a livello urbano. Al centro del Festival laboratorio si pongono quindi le sfide dell’architettura al superamento dei confini geografici, culturali, sociali e disciplinari. E promuovere la piena riappropriazione culturale e civile nel rapporto tra rigenerazione urbana e beni comuni.

Bari-periferia

Leggi anche: Urbanismo: ecco quali sono le città più attraenti del mondo

Le periferie al centro della riflessione  

Al centro della riflessione – ha spiegato il sindaco di Bari Antonio Decaro – ci sono le periferie, in cui si concentra maggiormente il disagio urbano, specchio di quello culturale e sociale. Compito dell’architettura è ripensare lo spazio in termini di rigenerazione e ricucitura sociale, riportando le periferie a una rinascita all’interno della città. Tra gli obiettivi di BiArch si pone quindi la necessità di incoraggiare un modo nuovo di fare architettura per tutti.

Le tre sezioni di BiARCH

La biennale di architettura sarà strutturata in tre sezioni. La “Sezione Margini” metterà al centro le cesure irrisolte della città (come le infrastrutture portuali e logistiche) e le potenzialità inespresse insite nel margine urbano-rurale. La “Sezione Confini” prevedrà esperimenti di riattivazione urbana attraverso un discorso multidisciplinare che coinvolgerà cinema, fotografia, video, ecologia e politica soprattutto in contesti urbani che attendono da tempo nuove interpretazioni. La “Sezione Frontiere” affronterà nuovi linguaggi e gli orizzonti dell’architettura nella riappropriazione degli spazi, della coabitazione e di nuove forme per la città.

Leggi anche: Rapporto Cresme: per il mercato delle costruzioni sarà un biennio di crescita