17 Ott Piazza di Pasquino a Roma, la storia della statua
Piazza di Pasquino a Roma, la storia della statua
La storia di Piazza di Pasquino e della sua statua parlante simbolo della satira romana. Scopri i miti e le leggende delle pasquinate romane.
Piazza di Pasquino è la dimora della più famosa tra le sei statue parlanti della capitale. Questa piazza nonostante le piccole dimensioni è divenuta famosa non solo a Roma, ma in tutto il mondo grazie ad una tradizione diffusa nel VI secolo d.C. e che perdura ancora oggi.
«La Piazza è attraversata lungo il lato occidentale da via del Governo Vecchio e si apre verso nord e verso est rispettivamente su via di Santa Maria dell’Anima e via di Pasquino, che la collega direttamente con la vicina Piazza Navona». Renato Guidi, “La manutenzione del Centro storico di Roma… all’occhio der gatto!”
Storia e mito della statua di Pasquino
La statua di Pasquino fu ritrovata nel 1501 durante gli scavi per la ristrutturazione di Palazzo Orsini (oggi chiamato Palazzo Braschi) nel terreno dove oggi risiede la piazza. La statua, che ha origini antichissime ed è risalente all’età imperiale, sembra ricordare le vicende iliache della guerra di Troia: per molti studiosi rappresentata infatti Menelao che sorregge il corpo di Patroclo morente. Incerta la sua collocazione in età antica, forse era un ornamento del vicino Stadio di Domiziano.
L’usanza di attaccare le cosiddette Pasquinate alla statua si diffuse dopo che il potente cardinale Oliviero Carafa la fece collocare in un angolo dell’allora Piazza di Parione. Ben presto le prime satire in versi si diffusero nella capitale e venivano ritrovate giornalmente appese o attaccate alla statua. Le Pasquinate presero di mira il potere temporale dei Papi tant’è che in diverse occasioni i Papi regnanti tentarono di distruggerla o farla sparire.
LEGGI ANCHE: Il Tempio di Iside a Roma
La storia racconta che per porre rimedio alle fastidiose Pasquinate il papato faceva controllare la statua da guardie notturne. La risposta dell’ingegnoso popolo romano fu quella di attaccare le pasquinate su altre statue della capitale. Nacquero così le statue parlanti: Madama Lucrezia, Marforio, il Babuino, il Facchino e l’Abate Luigi.
Piazza di Pasquino al giorno d’oggi
Nonostante i restauri avvenuti nel 2009, spiega Renato Guidi, la Piazza è vittima della sovraurbanizzazione della capitale e di una mancata riprogettazione della stessa.
«La piccola Piazza è occupata, per una parte consistente della sua superficie, da un parcheggio auto proprio davanti alla facciata della Chiesa, celando così buona parte di questo prospetto, mortificando la statua che si trova di fronte, e soffocando complessivamente l’insieme compositivo di questo piccolo e prezioso spazio urbano». Renato Guidi, “La manutenzione del Centro storico di Roma… all’occhio der gatto!”
Tuttavia a più di 500 anni dal suo ritrovamento la statua di Pasquino fa ancora parte della tradizione degli abitanti di Roma e ancora oggi vengono attaccati, non più alla statua, ma ad un pilastro che la sorregge, versi satirici in rima e in prosa contro politici e governanti.
POTREBBE INTERESSARTI: Via Margutta e la Fontana degli Artisti